Ormai ho perso il conto di quante volte ho preso la mitica littorina anni ’50 per dirigermi verso sud e scoprire un altro gioiello della nostra meravigliosa Calabria.
In questo post ti racconto la mia giornata a Roghudi Vecchio, un borgo di una suggestione tale da togliere il fiato anche solo ad osservarlo in fotografia. L’ho visitato in compagnia di tre guide escursionistiche d’eccezione: Lillo Aloi, Luca Lombardi e Noemi Evoli.
Grazie a Lillo ho iniziato ad esplorare quella che definisce “Madre Aspromonte” e le persone speciali che la abitano. Prima Pietra Cappa, poi il piccolo borgo di Staiti, Monte Cerasia e per finire Canolo e Antonimina, dove ho trascorso un bellissimo weekend.
Luca e Noemi sono guide ufficiali del Parco Nazionale d’Aspromonte.
Roghudi Vecchio: il paese fantasma d’Aspromonte

Roghudi Vecchio, come altri borghi aspromontani, è completamente disabitato. Le alluvioni degli anni ’70 hanno costretto circa 1700 abitanti ad abbandonarlo per ricostruirsi una nuova vita a 40 km di distanza nel paese di Roghudi Nuovo, a circa 10 minuti di macchina da Pentedattilo.
La strada che porta al paese fantasma è tortuosa e spesso non è percorribile, ma per capirne la sua essenza devi vederlo da lontano. Stai lì a chiederti come quelle case, abbracciate a quello sperone di roccia, siano ancora in piedi. Ma soprattutto ti chiedi come gli abitanti siano riusciti a viverci per decenni, completamente isolati dal mondo.
Ora a Roghudi Vecchio regna il silenzio. Tra i muri di quelle case diroccate rimangono i resti di una vita che è stata abbandonata da un giorno all’altro, senza preavviso. Un silenzio che quando ti affacci dalla terrazza giù in fondo al borgo è interrotto dall’impetuoso correre dell’Amendolea, definita la fiumara d’argento.
Rocca del Drako e Caldaie del Latte: leggende e curiosità

Prima di arrivare a Roghudi Vecchio c’è qualcos’altro di straordinario da vedere: la Rocca del Drako e le Caldaie del latte.
Queste curiose formazioni geologiche avvolte dalla leggenda si trovano nel territorio di Ghorio di Roghudi. La prima è un enorme monolite di epoca preistorica adagiato in perfetto equilibrio su un piedistallo di roccia, con incisi due cerchi che sembrano occhi. Secondo la mitologia, sotto questa roccia viveva un drago che custodiva un tesoro inestimabile, donato solo a chi avesse sacrificato un neonato, un capretto ed un gatto nero.
Poco più giù le Caldaie del Latte. La tradizione popolare racconta che queste sette rocce sferiche, molto simili alla forma delle pentole in cui si bolliva il latte, servissero come nutrimento del drago.

Informazioni pratiche per la visita di Roghudi Vecchio
Per la visita di Roghudi Vecchio ti consiglio di non avventurarti in solitaria ma di farti guidare sempre da qualcuno di esperto. La strada per arrivarci non è semplicissima e spesso è chiusa a cause delle frane. Ti suggerisco di contattare tramite Facebook l’Associazione Guide Ufficiali del Parco Nazionale d’Aspromonte.
Dove mangiare
Per una sosta golosa fermati a Bova, dai simpaticissimi gemelli Mimmo e Nino, che ti faranno assaggiare il simbolo della gastronomia locale: la mitica lestopitta. Questo pane azzimo, molto simile alla piadina romagnola, viene fritto e poi farcito con salumi, formaggi e verdure.
Indirizzo: Via Vescovado, 20 – Bova
Come arrivare a Roghudi Vecchio
Per raggiungere Roghudi Vecchio hai due alternative:
- arrivare al borgo di Bova e poi attraversare il Passo della Zita fino a giungere alla Rocca del Drako e alle Caldaie del Latte. Da qui poi segui la strada in discesa.
- Partire da Melito Porto Salvo e poi seguire le indicazioni per Roccaforte del Greco fino ad arrivare al borgo di Roghudi Vecchio.
Cosa fare e vedere nei dintorni di Roghudi Vecchio
- Escursione alla Frana Colella – Roccaforte del Greco
- Escursione alle Cascate dell’Amendolea (Maesano)
- Gallicianò (40 minuti)
- Bova (44 minuti)
- Il Castello di Amendolea Vecchia (1 ora e 7 minuti)
- Parco Archeologico Archeoderi di Bova Marina (1 ora e 10 minuti)
- Calanchi di Palizzi, uno dei 18 percorsi di trekking più belli della Calabria ( 1 ora e 12 minuti)
- Brancaleone (1 ora e 17 minuti)
- Pentedattilo (1 ora e 15 minuti)
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