Tutte le volte che prendo la mitica littorina anni ’50 per spostarmi sulla costa ionica so che mi aspetta una destinazione speciale. Questa volta ad attendermi dopo due ore di treno e una passeggiata di 3 km sotto il sole cocente di luglio c’era il Parco Archeologico Archeoderi di Bova Marina. Un gioiello dimenticato da tutti che sorge intorno ai resti di una sinagoga del IV sec. d.C., la seconda più importante in Occidente dopo quella di Ostia Antica.
In questo luogo immerso tra la vista mozzafiato delle acque turchesi di una delle spiagge più belle della Calabria e il selvaggio Aspromonte è stato celebrato anche un matrimonio in perfetto stile ebraico.
La storia del Parco Archeologico Archeoderi
Il sito, compreso tra la fiumara Amendolea e la Vallata di San Pasquale, è stato scoperto negli anni ’80 durante i lavori di ammodernamento della strada 106 ionica.
Quest’area, di circa 3 ettari, in età greca apparteneva alla colonia calcidese di Rhegion, l’attuale Reggio Calabria, e confinava a nord con la città di Locri Epizefiri.
Le scoperte rinvenute nel parco ne confermano la frequentazione anche in epoca romana. Secondo alcune ipotesi questa zona rappresentava la statio (luogo di sosta per viaggiatori e cavalli) di Scyle illustrata nella Tabula Peutingeriana, una carta stradale di epoca romana.
La Tabula, conservata a Vienna presso la Biblioteca Nazionale, prende il nome dal cancelliere di Ausburg Konrad Peutinger che la ottenne nel 1507 da Konrad Celtes, grande umanista e bibliotecario dell’Imperatore Massimiliano I.
La Sinagoga
Nel 1983 durante i lavori di costruzione di un nuovo tratto della SS106 la Soprintendenza ha identificato i resti di una sinagoga orientata ad est e caratterizzata da due fasi di costruzione, di una struttura costituita da più ambienti di servizio e di due piccole necropoli.
La presenza di una comunità ebraica a Bova Marina si inserisce all’interno degli insediamenti della diaspora testimoniati nel corso del IV-VI secolo d.C. a Reggio Calabria e Lazzaro. Dal ritrovamento di un’ansa di anfora con impresso il simbolo della menorah si pensa che la sinagoga non avesse solo una funzione religiosa ma anche un ruolo di produzione e commercializzazione di cibi kosher, preparati secondo le regole ebraiche.
Il Mosaico dell’aula della preghiera
Una volta finita la visita al Parco ti aspettano all’interno dell’Antiquarium i resti del mosaico pavimentale dell’Aula della preghiera raffigurante i più importanti simboli ebraici: la Menorah (candelabro a sette bracci), il cedro, il ramo di palma, il corno d’ariete e il nodo di Salomone.
Le decorazioni sono molto simili ai mosaici della Villa Romana di Casignana.
L’antiquarium del Parco Archeologico Archeoderi
Il Museo Archeoderi ospita tutti i reperti ritrovati nell’area archeologica e in quelle circostanti, tra cui San Salvatore, Amigdala, Umbro e Crisafi. Tra i più interessanti ci sono una statuetta femminile in ceramica ritrovata in località Penitenzeria identificabile con una divinità legata alla fecondità della terra e della donna, un tesoretto di 3079 monete in bronzo databili tra la metà del IV e il V sec. d.C. e dei porta stoppini del candelabro ebraico.
Da non dimenticare il cippo miliare in calcare ritrovato nel 1913 in contrada Amigdalà dell’età di Massenzio (307-312 d.C.), riutilizzato capovolto all’epoca degli imperatori Valentiniano e Valente.
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Siti e Parchi Archeologici della Calabria: 14 tesori da visitare
Informazioni pratiche: orari e contatti
Il Parco Archeologico Archeoderi di Bova si trova in località San Pasquale a Bova Marina, lungo la strada statale 106 Jonica.
È aperto dal martedì alla domenica dalle ore 8.30 alle 14.00. L’ingresso è gratuito.
Tel. 334 6561714 – sito web Mibact
Cosa vedere nei dintorni del Parco Archeologico Archeoderi
- La magnifica vista dal promontorio di Capo San Giovanni D’Avalos, chiamato anche “Rocca del Capo”, con la torre saracena e l’imponente statua della Madonna del Mare realizzata dallo scultore Celestino Petrone (2 minuti).
- Brancaleone con la stanza del confino di Cesare Pavese, il museo del mare e il borgo di Brancaleone Vetus (15 minuti).
- Il borgo di Bova, capitale dei greci di Calabria ed inserito nel Club dei Borghi più Belli d’Italia. Da non perdere il museo della lingua greco-calabra dedicato al glottologo tedesco Gerhard Rohlfs (23 minuti).
- L’ex borgo fantasma di Pentedattilo con le sue casette abbarbicate sotto il Monte Calvario (27 minuti).
- La Villa Romana di Casignana ( 32 minuti).
- Gli altri borghi dell’area ellenofona come Gallicianò, Roghudi Vecchio e Roccaforte del Greco (36 minuti).
- Reggio Calabria con il suo bellissimo lungomare e i Bronzi di Riace custoditi nel Museo Nazionale (45 minuti).
- Il Parco Archeologico di Locri Epizefiri, patria di Zaleuco, primo legislatore del mondo occidentale (46 minuti).
Se vuoi avere altri spunti per esplorare la costa ionica puoi acquistare la mia guida turistica della Calabria oppure dare un’occhiata all’itinerario di viaggio da Reggio Calabria a Catanzaro che trovi all’interno di questo articolo:
3 itinerari on the road in Calabria dalla costa ionica alla tirrenica
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